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VINO IN LATTINA, FENOMENO IN CRESCITA MA CON ALCUNE SFIDE IMPORTANTI DA FRONTEGGIARE

Il fenomeno “vino in lattina” ha opportunità di forte crescita ma serve un approccio laico.

“Ritengo che il vino in lattina non rappresenti una tendenza passeggera, ma qualcosa di più profondo. La storia ci dice che quando una tendenza si inserisce nel mercato del vino, spesso tende a radicarsi”.

Queste le parole di Fabio Piccoli, direttore di Wine Meridian. Il vino in lattina, sebbene abbia fatto la sua prima comparsa intorno agli anni 30 del ‘900, ha visto la sua affermazione e la sua espansione solamente negli ultimi anni. Questo, anche, grazie al rilancio del formato da parte di Francis Ford Coppola con l’introduzione di Sofia sul mercato, che ha permesso di dare nuovamente notorietà e riconoscimento al vino in lattina.

I principali fattori che stanno sostenendo la crescita esponenziale di questo segmento di vino sono: la convenienza e la riduzione dello spreco; l’attenzione alla sostenibilità per i materiali utilizzati e per la minor impronta di carbonio); la facilità di conservazione e di trasporto per le ridotte dimensioni; l’evoluzione qualitativa delle lattine e la facile accessibilità e portabilità.

Gli Stati Uniti sono il principale mercato di riferimento per il vino in lattina; qui i consumatori sono maggiormente attenti alle nuove tendenze, ai nuovi packaging e, infatti, la consapevolezza nei confronti di questo nuovo formato è passata dal 23% al 38%, nel periodo 2017-2020. “Secondo i dati Nielsen, il volume delle vendite nel periodo 2017-2021 è aumentato del 3.800% per un totale di 30 milioni di bottiglie. In valore il mercato globale nel 2020 ha toccato i 211,4 milioni di dollari e nel periodo 2021-2028 si prevede un tasso di crescita composto del 13,2%. Anche in Europa cresce l’interesse per i vini in lattina, secondo i dati di Packaging Europe nell’aprile 2020 il consumo di vino in lattina è aumentato del 125%”.

Nonostante i dati incoraggianti e la forte crescita che sta riguardando il vino in lattina, questo segmento ha diverse sfide ancora da superare, dalle più alle meno complesse. Innanzitutto è fondamentale riuscire a modificare la percezione nei confronti del vino: bisogna superare l’idea sbagliata che il vino sia una bevanda adatta esclusivamente per i calici e per intenditori. Essenziale, anche, veicolare il messaggio che il vino in lattina non sia una bevanda dedicata solamente ad un pubblico giovane e ai Millennials, ma trasversale e adatto anche ai segmenti più anziani. Una delle sfide più complesse, tuttavia, è legare il vino al vitigno, riuscire quindi a far passare il messaggio che il vino in lattina non è una bevanda idroalcolica e di bassa qualità. Ulteriori sfide riguardano: la percezione di bassa qualità, soprattutto in Europa; i problemi legati alle occasioni di consumo, in particolare per il vino rosso; e percezione del vino in lattina come prodotto da GDO.

“In conclusione, il rinnovamento legato al fenomeno del vino in lattina deve essere visto con positività. Se i decision-makers e la comunicazione avranno un approccio laico, questo processo produrrà una crescita importante per tutto il comparto”.

L’articolo completo di Wine Meridian è disponibile qui.

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