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PALMENTO COSTANZO TERROIR

Una panoramica del territorio che rende i vini di Palmento Costanzo unici e speciali.

Fonte di ispirazione, invocazione alla protezione, il vulcano Etna, anzi “a Muntagna”, come la chiamano i suoi abitanti, disegna il profilo della costa orientale siciliana. Il vulcano attivo più alto d’Europa, uno tra i più attivi del globo, vanta 2700 anni di attività eruttiva e dal 2013, è entrato a far parte della World Heritage List dell’Unesco. Ed è proprio qui che sorge la cantina Palmento Costanzo.

Attorno all’antico palmento ottocentesco, utilizzato sino ai primi anni del ‘900 dai viticoltori della zona, si estende il vigneto secolare che Palmento Costanzo coltiva in regime biologico. I circa quattordici ettari vitati nella caratteristica disposizione a terrazzamento si trovano tra i 600 e gli 800 metri sul livello del mare, nella zona della DOC Etna. La grande parte dei vigneti di Palmento Costanzo si trova in contrada Santo Spirito, nella frazione di Passopisciaro, versante nord dell’Etna. Durante gli anni, Palmento Costanzo ha acquisito alcuni vigneti in altre contrade sul versante nord ed anche sul versante sud. Tutti i vigneti sono coltivati in regime biologico.

Le varietà coltivate sono vitigni autoctoni che hanno reso l’Etna celebre nel mondo: Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio per i vini rossi, Carricante e Catarratto per i vini bianchi, un blend di vigna che contraddistingue la DOC Etna. Il vulcano è uno scrigno di biodiversità: le differenze microclimatiche e di composizione del terreno caratterizzano le diverse contrade.

Le condizioni pedoclimatiche e i detriti vulcanici, le escursioni termiche giornaliere significative, rendono la terra fertile e adatta alla coltivazione della vite. Una piovosità fino a dieci volte superiore alla media dell’isola e alla neve accumulata in inverno sulla sommità dell’Etna alimenta le viti in maniera unica.

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