La produzione, le vendite in Italia e le esportazioni di questa tipologia di vino nel 2020 sono state davvero ottime.
Nonostante il 2020 sia stato un anno particolarmente difficile a causa della pandemia da Covid, il segmento dei vini frizzanti italiani ha registrato numeri da record. Sono state prodotte e vendute ben 400 milioni di bottiglie, per un fatturato complessivo di 734 milioni di euro: 429 milioni all’estero e 305 nella Gdo italiana. I vini frizzanti, sotto le 2,5 atmosfere, hanno visto quindi una crescita generale del 4%.
Secondo il Dossier Frizzanti di Corriere Vinicolo – Uiv, questa categoria ha avuto una resilienza maggiore rispetto agli spumanti nel 2020 ed infatti hanno rappresentato il 9% delle spedizioni all’estero a volume e il 7% a valore. “La prima meta per vini frizzanti italiani è ancora la Germania, dove finiscono il 26% delle bottiglie prodotte, seguita da Usa (19%), Messico (7%), Austria (4%), Russia (4%), Repubblica Ceca (4%), Uk (4%), Francia (4%), Olanda (3%) e Spagna (3%)”.
In merito alla produzione, le due regioni principali che detengono una quota del 90% sono Emilia Romagna e Veneto. Il Lambrusco nel 2020 è stata la denominazione che ha visto la produzione maggiore: 160 milioni di bottiglie prodotte, di cu il 75% Igt Emilia. Al secondo posto, invece, troviamo il Prosecco Doc (sotto le 2,5 atmosfere) con 87 milioni di bottiglie prodotte. “Il 45% della produzione è rappresentata dagli Igt, il 37% da varietali e vini generici ed il 18% dai Dop. A livello di topologia, rossi e bianchi si spartiscono equamente il mercato, con una quota del 45%, mentre il restante 10% è rappresentato dai vini rosati, una percentuale superiore a quella degli spumanti (7%)”.
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