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ITALIA LEADER NELLA PRODUZIONE DI VINO NEL MONDO

Secondo i dati raccolti e analizzati dalle principali associazioni di settore l’Italia si conferma leader nella produzione di vino nel mondo.

“Gli eventi atmosferici avversi, in primo luogo le gelate primaverili, ma anche la siccità al Sud e le elevate temperature per un prolungato periodo estivo hanno lasciato il segno”.

Nonostante queste avversità, l’Italia riesce a confermarsi il primo Paese produttore di vino al mondo. La frenata nella produzione è stata meno marcata (-9%) rispetto agli altri Paesi competitor, come Francia (-29%) e Spagna (-16%). Secondo i dati raccolti e presentati da Assoenologi, Ismea e UIV, in Italia si stima che la produzione complessiva si attesterà intorno ai 44,5 milioni di ettolitri.

Se a livello quantitativo si registrano numeri con segno negativo, ad eccezione di Sicilia (+9%) e Campania (+5%), a livello qualitativo le premesse sono molto buone. “Dai primi riscontri analitici si evidenziano delle gradazioni medio alte, con qualche criticità sul rapporto zuccheri/acidità. Particolare attenzione andrà ricolta ai tenori polifenolici delle uve a bacca rossa, buoni i potenziali aromatici delle uve a bacca bianca”.

La prima regione italiana produttrice di vino con oltre 10 milioni di ettolitri è il Veneto, seppure stia registrando un calo di circa il 7% a volume. In termini di volume, seguono Puglia con 8,5 milioni, Emilia Romagna con 6,7 milioni e Sicilia con 3,9 milioni di ettolitri. Queste quattro rappresentano oltre il 60% della produzione di vino Made in Italy.

Tutto sommato il vino ha conseguito ottimi risultati in questi anni caratterizzati dal Covid, grazie soprattutto alla grande capacità di adattamento dei mercati esteri che hanno portato in alto le esportazioni. Nei primi cinque mesi del 2021 il volume di vino e mosti esportati, infatti, ha visto una crescita del 2,8%, arrivando a 8,4 milioni di ettolitri. Il valore delle esportazioni del medesimo periodo, invece, si aggirava intorno ai 2,7 miliardi di euro (+11%).

“Nel primo semestre 2021 abbiamo registrato segnali positivi su tutte le principali piazze, come Usa (+18% a valore), Canada (+13%), Svizzera (+19%) e Giappone (+2%), ma assistiamo a forti rimbalzi anche in Russia e Cina. Sono dati positivi che possono aiutarci nel trasferire almeno in parte sul mercato il fisiologico rialzo dei prezzi che subirà il vino a causa di una quantità di uve minore rispetto allo scorso anno e di ottima qualità”.

L’articolo completo de Il Sole 24 Ore è disponibile qui.

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