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EDOARDO FREDDI PER GILBERT & GAILLARD MAGAZINE

La nota rivista francese ha intervistato Edoardo Freddi e nel suo articolo mette in luce la figura di Edoardo e le caratteristiche della Edoardo Freddi International; si parla anche di mercati, tendenze e vini pregiati.

Dalla sua base a Castiglione delle Stiviere, a sud del Lago di Garda, nel nord Italia, Edoardo Freddi è cresciuto fino a diventare un’azienda multimilionaria in appena un decennio. Abbiamo chiesto al suo fondatore, Edoardo Freddi, come ha raggiunto un successo così clamoroso e dove vede il futuro del vino italiano.


Le cifre sono strabilianti. Fondata nel 2012, Edoardo Freddi ha gestito la vendita di 33 milioni di bottiglie di vino per 49 cantine italiane nel 2022, generando un fatturato di 80 milioni di euro. Vanta un portafoglio impressionante, con nomi prestigiosi come Feudi di San Gregorio, San Leonardo e Marchesi di Barolo, che illustrano la sua attenzione ai vini pregiati, sebbene commercializzi una gamma completa di prodotti dal livello base verso l’alto. Le cantine sono geograficamente diversificate, dal Nord al Sud Italia, offrendo una scelta complementare di stili, target di riferimento e prezzi. L’azienda si propone come un “acceleratore di business” per le aziende vinicole italiane che cercano una maggiore presenza sulla scena mondiale, collegando i produttori con i principali importatori e distributori esteri in cento paesi, e oltre. Quasi la metà della sua attività è attualmente concentrata in Europa, seguita da un terzo nelle Americhe, il 20% in Asia e una parte restante in Africa e Oceania.


Alla domanda su come seleziona le aziende con cui collabora, Edoardo Freddi spiega: “L’azienda deve avere un’offerta in linea con le tendenze attuali e potenziali del mercato. Deve avere una proposta innovativa capace di trasmettere il suo valore aggiunto e le sue caratteristiche uniche. Deve anche essere leader in termini di volume o valore nella regione e nella categoria di appartenenza. Fondamentali sono anche la flessibilità, l’adattabilità al cambiamento e l’approccio proattivo dell’azienda”. Questi valori sono pienamente incarnati dall’azienda stessa, che si fonda soprattutto sui presupposti “lean e agile”, ma anche sulla gioventù: l’età media dei suoi 40 dipendenti è di 35 anni. “Uno dei nostri punti di forza risiede nel nostro team giovane e specializzato che è capace di fornire un servizio completo e di qualità”, aggiunge Freddi. L’azienda funge da reparto vendite esterno per le aziende vinicole partner, fornendo la conoscenza approfondita del mercato che le aziende vinicole stesse potrebbero non avere o offrendo le risorse che alcune aziende potrebbero preferire allocare altrove. Da 12 mesi ha fondato l’Osservatorio Edoardo Freddi International per fornire alle aziende vinicole analisi e ricerche di mercato volte a individuare le tendenze in atto nel mondo: “Questo ci permette di avere una visione chiara, aggiornata e costantemente attiva sul fronte dei dati, che è fondamentale per il nostro lavoro”.


Edoardo Freddi è in grado di sfruttare i dati e le intuizioni fornite dall’osservatorio per nuove opportunità di mercato a livello globale. Sebbene il suo attuale bastione sia l’Europa, l’azienda vede un futuro luminoso per i vini italiani nei mercati emergenti o non sviluppati in regioni come l’Africa e il Sud America, ma anche in molti paesi asiatici come Cina, Singapore e Corea del Sud. Sta valutando la possibilità di aprire uffici in alcuni mercati chiave come gli Stati Uniti per rafforzare la propria presenza lì e coordinare team diversificati. Man mano che i suoi confini geografici si estendono, aumenterà anche la sua gamma di soluzioni personalizzate, nel tentativo di fornire ai propri partner un servizio senza rivali. È probabile che il suo portafoglio cresca in futuro: quattro nuove aziende vinicole si sono aggiunte al suo portfolio solo negli ultimi due mesi. “Da mesi siamo molto interessati alle aziende che producono e vendono vini pregiati e stiamo vedendo che questi prodotti si stanno comportando molto bene sui mercati internazionali”, sottolinea Freddi. “Abbiamo stretto collaborazioni con aziende vinicole toscane, piemontesi e del centro Italia. Per il futuro contiamo di includere altre aziende vitivinicole pregiate e super premium”.


L’ampliamento della gamma è in linea con la tendenza alla premiumizzazione che continua a guadagnare terreno in tutto il mondo, nonostante gli attuali ostacoli dovuti alla crisi economica e all’inflazione. Edoardo Freddi conferma la tendenza di fondo per i consumatori di fare trading: “Stiamo assistendo a una forte domanda di vini pregiati, soprattutto in mercati come Germania, Svizzera, Regno Unito, Giappone ed Estremo Oriente”. Questa attenzione alla fascia alta si riflette nel continuo cambiamento del mercato dell’azienda: mentre il 70% dei vini è attualmente venduto nel settore off-trade, in parte a causa delle chiusure del settore horeca durante il Covid, l’obiettivo è quello di raggiungere una distribuzione di canale che si appoggi più pesantemente a favore del settore horeca. «Nei prossimi anni cambieranno le quote dei diversi canali e arriveremo al 50% off-trade, al 40% on-trade e al 10% online», con l’e-commerce che acquisirà sempre più importanza. Ma il piccolo raccolto italiano di quest’anno ostacolerà il potenziale di crescita dell’azienda? “Ci sarà sicuramente un aumento dei prezzi, ma la riduzione dei raccolti può avvantaggiare le aziende dal punto di vista delle scorte, e la minore produzione consentirà loro anche di migliorare il proprio posizionamento, dimostrare l’unicità dei propri vini e investire di più nella promozione”. C’è sempre un lato positivo…

Fonte: Gilbert & Gaillard Magazine

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