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EDOARDO FREDDI INTERNATIONAL PER LIBERO QUOTIDIANO

Il noto quotidiano online riporta i risultati ottenuti nel primo semestre del 2023, i trend di mercato, la nuova cantina in portfolio e gli obiettivi per la fine dell’anno.

Edoardo Freddi International archivia la prima metà del 2023 con un +7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nonostante diversi fattori avversi – tra cui i problemi legati ai trasporti, l’affaticamento del mercato e lo stallo delle vendite ad aprile – la prima realtà italiana di export management del settore vinicolo non si ferma. Raggiunto l’obiettivo di chiudere il 2022 con 80 milioni di euro di fatturato gestito, ora si guarda con fiducia ai dati del primo semestre 2023. Con una previsione del +5% a valore, l’azienda continua la propria espansione e il consolidamento dei mercati focus, tra cui Usa, Germania, Svizzera, Canada, Danimarca e Uk, che per questi primi sei mesi del 2023 si sono dimostrati i Paesi più performanti con un incremento a valore che varia dal 3% (USA) al 46% (Danimarca).

Numeri positivi anche per la crescita a volume delle bottiglie commercializzate che tocca il 2% rispetto al primo semestre 2022. I vini più richiesti? Chardonnay, Pinot Grigio, Bolgheri Rosso, Lugana, Lagrein, Gavi e Montepulciano, a seconda del mercato. Ad esempio, se lo scorso Natale negli Stati Uniti la vendita dell’Amarone era stata un successo, ora è il momento del Pinot Grigio, del Montepulciano e del Vermentino. La Germania predilige soprattutto il Lugana, il Sauvignon e l’Amarone, mentre la Danimarca il Ripasso, l’Aglianico e il Primitivo di Manduria.

Chiuso favorevolmente il primo semestre 2023, sono diversi gli obiettivi che Edoardo Freddi ha per i prossimi 6 mesi. Prima di tutto l’aumento della propria quota di mercato in Asia – in particolare in Cina, Sud Corea, Giappone e Vietnam – e in Centro e Sud America. “Quest’ultima è una zona molto complessa per l’esportazione a livello logistico e burocratico”, spiega Freddi. “Proprio per questo ho iniziato una collaborazione con brand ambassador presenti sul territorio: è fondamentale avere delle figure sul posto che possano agevolare l’introduzione dei vini attraverso la loro esperienza nell’ambito”, aggiunge.

A seguire, lo sviluppo del mercato dei vini dealcolati e kosher. Per quanto riguarda i primi, l’obiettivo è quello di esportare 100.000 bottiglie, con un focus su Usa, Canada e Russia. “La domanda di questa categoria di vino è in crescita in diverse regioni del mondo”, conferma Edoardo Freddi. “Una tendenza interessante – spiega – è l’innovazione dei profili gustativi dei vini analcolici. I produttori stanno sperimentando diverse varietà di uve, tecniche di fermentazione e processi di invecchiamento per creare vini con sapori diversi e interessanti. Inoltre, con la crescente attenzione alla sostenibilità e alla coscienza ambientale, nel settore dei vini a bassa gradazione alcolica si registra una tendenza verso metodi di produzione sostenibili e biologici”.

Per il mercato dei vini kosher, i Paesi di riferimento rimangono Usa (40%), Israele (28%), Canada (11%), Uk (9%), Francia (4%) e Germania (3%) con uno sguardo verso i Paesi dell’Est come Ungheria, Russia e Polonia. Secondo i dati raccolti, si prospetta una crescita del 15% a valore e del 10% a volume per la Edoardo Freddi International. “Grazie al loro processo di produzione unico e all’adesione a rigorosi standard, i vini kosher stanno vivendo un’impennata di popolarità e stanno ottenendo un maggiore riconoscimento in tutto il mondo. È evidente che questi vini abbiano superato il loro significato religioso e siano diventati una scelta convincente per gli appassionati che cercano qualità, sapore e un legame con le tradizioni vinicole secolari. Nel giro di 3 anni mi piacerebbe arrivare ad esportare circa 1 milione di bottiglie”, dichiara Freddi.

Infine, le ultime introduzioni in portfolio: in attesa di annunciare l’ingresso di alcune cantine note per la produzione di fine wines, una nuova realtà si è aggiunta in portfolio. Si tratta di Corte Quaiara, un’azienda vitivinicola con 13 ettari di vigneti, situata a San Giorgio in Salici (Sona), nell’entroterra veronese del Lago di Garda, che coltiva uve non tradizionali per la zona, come il Pinot Nero, il Goldtraminer, il Pinot Grigio, lo Chardonnay, il Syrah ed il Petit Verdot, le vecchie viti di Garganega e di Oseleta. Oltre a essere fondatore dell’omonima società, Edoardo Freddi è Ceo di FreedL Group, gruppo specializzato in investimenti in asset e società operanti nel settore beverage, che detiene la maggioranza di capitale di Veraison Group Spa (formatasi dall’unione di Salvaterra, Progetti Agricoli e 4RU, importanti realtà produttive italiane), promuove i migliori distillati italiani nel mondo tramite Sapiens Spirits e offre un servizio tailor made per supportare le cantine italiane nella loro crescita sul territorio nazionale attraverso Pergola e Vini al Cubo.

Fonte: Libero Quotidiano

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