Le tecniche di coltivazione biologica nel settore vitivinicolo nell’ultimo decennio sono aumentate notevolmente.
“In Italia il 19% del vigneto è coltivato secondo il metodo bio e bio sono 4 bottiglie su 100”.
Negli ultimi dieci anni il fenomeno bio è impazzato nel mondo, coinvolgendo anche il settore vitivinicolo. Le tecniche di coltivazione secondo il metodo biologico, infatti, sono incrementate considerevolmente in questo arco temporale. La costante crescita di questo fenomeno a livello globale si riferisce sia all’estensione delle superfici vitate che all’interesse del consumatore, sempre più attento e sensibile nei confronti dell’ambiente.
Secondo le ricerche condotte dal Ministero delle Politiche Agricole – Ismea, a livello globale circa il 6,7% dei 7 milioni di ettari di superficie viticola è coltivato secondo il metodo biologico. Questo significa che complessivamente nel mondo 500 mila ettari sono coltivati con le tecniche bio, più del doppio rispetto a dieci anni fa. “In Italia, nel 2019 si contano 107 143 ettari di vigneto biologico (+109% nel decennio), con un’incidenza sulla superficie vitata complessiva del nostro Paese di quasi il 19%, la più alta in Europa e nel mondo”. A livello regionale la superficie coltivata biologicamente è pressoché distribuita equamente: 22,8% Nord, 22,5% Centro, 25,5% Sud e 29,2% Isole. I viticoltori che utilizzano le tecniche biologiche sono all’incirca 18 mila; questi arrivano a 25 mila se si considerano tutti gli attori della filiera vitivinicola.
“Sul fronte dei consumi, è invece soprattutto all’estero che il vino biologico gode di maggiore apprezzamento, con la Germania e la Francia capofila tra i Paesi consumatori, mentre l’Italia detiene un ruolo importante nelle esportazioni del settore. Il biologico italiano è un prodotto di grande qualità, non a caso l’Italia è primo esportatore europeo e secondo a livello mondiale”.
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