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IL MERCATO MONDIALE DEL VINO SFUSO

Una panoramica generale sui trend degli ultimi mesi del vino sfuso.

Sul mercato mondiale del vino sfuso crolla la Gran Bretagna, crescono gli Usa, comanda la Germania”.

 Da inizio anno il segmento del vino sfuso ha registrato dei grandi cambiamenti, in primis per quanto riguarda i trend del Regno Unito. Se nel 2020 si era registrata una crescita di questa tipologia di vino in vista della Brexit e degli eventuali dazi sull’import, nel primo quadrimestre 2021 le importazioni sono diminuite del 14,2% a volume e del 18,7% a valore. Nonostante questo crollo, la Gran Bretagna rimane il primo Paese importatore in termini di valore, con un giro d’affari di 159,6 milioni di euro.

Gli Stati Uniti, a differenza del Regno Unito, hanno assistito ad andamenti positivi sia a volume che a valore. Hanno importato l’11,2% in più di vino sfuso, circa 14 milioni di litri in più, e hanno registrato la crescita maggiore in termini assoluti, +18,7% per un valore complessivo di 132,8 milioni di euro.

In termini di volumi, il mercato mondiale del vino sfuso è dominato ancora dalla Germania che, nei primi quattro mesi 2021, ha importato 258 milioni di litri (+1%), mentre la Francia, al secondo posto con 144 milioni di litri, ha visto un crollo nello stesso periodo del -14,5%, pari a 25 milioni di litri in meno”. Seppure il trend sia negativo, calo del 3,9%, la Germania si piazza al secondo posto in termini di valore, con una quota complessiva di 154 milioni di euro.

In questi primi mesi del 2021, si sono registrati trend positivi anche per l’Australia, che è passata da nono a quinto mercato mondiale di vino sfuso in termini di valore. Questa ha visto, infatti, una crescita del +32% a valore, attestandosi a 32,8 milioni di euro; e un aumento del +29,7% a volume.

Portogallo (+21,4%) e Italia (+58,4%), entrambi Paesi produttori, si sono consolidati come quinto e sesto importatore mondiale in termini di volume, con una performance, a valore, decisamente peggiore: -15,7% per l’Italia e -4,3% per il Portogallo, perché l’aumento dei volumi è legato al vino sfuso spagnolo, che ha spuntato un prezzo medio molto basso”.

Un Paese da non sottovalutare ma prendere in forte considerazione è la Costa d’Avorio, il quale ha registrato delle crescite notevoli sia in termini di valore che di volume: +62% e +83%. All’interno dei primi 20 mercati mondiali di importazione, la Costa d’Avorio è il player che ha aumentato maggiormente le sue importazioni.

La Russia non è più tra i primi 20 mercati top a livello mondiale, scivolata al 31esimo posto, con appena 1,66 milioni di litri, dopo un crollo del 90%, a causa della nuova legge sul vino varata da Mosca e in vigore dalla metà del 2020, che limita gli acquisti di vini sfusi dall’estero”.

L’articolo completo di Wine News è disponibile qui.

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